Aprile 9, 2016

Appenino Tosco Emiliano

Appennino Tosco Emiliano

In questa pagina sono raggruppate le maggiori escursioni nell’Appennino Tosco Emiliano sia dal versante Parmense che Reggiano ed anche l’alto Appennino Modenese e l’appennino Bolognese, alcuni album sono completi di anelli con due tre cime poichè le escursioni nell’Appennino sono state molteplici in diversi periodi e diverse cime sono state raggiunte più di una volta, qui troverete la maggior parte delle escursioni più importanti.
La pagina è in fase di aggiornamento continuo…

Libro Aperto e cascate del Doccione(1937Mt)

Trekking nel Parco regionale dell’Alto Appennino Modenese sul Libro Aperto(1937Mt).Partenza dai Taburri, sopra Fanano e salita con il sentiero 445 fino al Libro Aperto per poi scendere ad anello con il sentiero 433 che passa dal Pizzo dei Sassi Bianchi.Alla fine del trekking, riprendendo la macchina e rientrando per un paio di chilometri si nota un sentiero attrezzato in legno che porta fino alle cascate del Doccione, veramente molto belle, con tantissimi salti d’acqua.Bella la visuale sul Cimone e su tutta la parte emiliana e toscana, si sono viste anche marmotte.

Monte Bragalata(1855Mt)

Trekking con giornata fantastica, un venticello fresco rendeva veramente piacevole la passeggiata..Partenza dal Lago Ballano(Monchio Delle Corti) ascesa fino al Lago,Verde, Capanna Cagnin, Laghi Compione e ascesa al Monte Bragalata, a tornare indietro abbiamo ripreso il sentiero del Lago Martino e siamo rientrati dalla Capanna Cagnin e Lago Verde e Ballano a ritroso.

Monte Matto, Monte Sillara e Laghetti(Monte Matto 1837Mt, Monte Sillara 1861Mt)

Partenza dai Lagoni(Alta Val Parma), si sale fin sopra il Lago Scuro e il Lago del Bicchiere proprio sotto il Monte Matto, dal Monte Matto si prosegue camminando sul crinale verso Prato Spilla e si arriva al Monte Sillara, da lì si scende dai Laghi del Sillara, laghi Grotta o Compione ed improvvisando un sentiero dai laghi del Sillara si scende dalla parte di rocca Pumacciolo e ci si ricongiunge con il sentiero CAI 711 che porta fino alle capanne di Lago Scuro(sentiero un pò tortuoso a causa dei numerosi sali scendi) e poi dalle capanne si torna ai Lagoni, in tutto 7-8 ore di trekking con relative pause.È un giro lungo ma ne vale veramente la pena.

Alpe di Succiso(2017Mt)

Ascesa all’Alpe di Succiso partendo da Succiso Nuovo, il move può essere visto qui:

http://www.movescount.com/it/moves/move67396767

Monte Orsaro, Braiola, Marmagna(Punto Max 1845Mt)

Da Lagdei si prende il sentiero a sx per il Monte Orsaro, arrivati sulla vetta si prosegue lungo il crinale passando per il Monte Braiola e poi il Monte Marmagna e si riscende dal Lago Santo al Rifugio Mariotti per poi rientrare ad anello a Lagdei.

Corno alle Scale(1945Mt) e Monte Cupolino

Trekking al Corno alle scale nell’Appennino Bolognese, partenza dal Lago del Cavone e sentiero 337 passando per i Balzi dell’Ora ed arrivando in vetta al Parco regionale del Corno alle Scale , da lì (1945Mt) si prosegue per il crinale del parco passando per il passo dello Strofinatoio, passo dei Tre Termini e salendo anche sul monte Cupolino proprio sopra il lago Scaffaiolo, da lì il sentiero ad anello si conclude scendendo dallo Scaffaiolo fino al punto di partenza, il lago del Cavone, 4.30 ore di trekking con pause sulla croce del Corno alle Scale, giornata bellissima e ventilata.

Monte Malpasso, Cima Canuti, Monte Bocco(1790Mt), Monte Uomo Morto

Trekking lungo ma molto bello percorrendo un bel pezzo del crinale dell’appennino Parmense; partendo dalla diga del Lago Paduli si sale passando per il lago Squincio, fin sopra il crinale(sentiero 00), da lì si attraversa tutto il crinale fino al Passo del Giovarello, ci sono tratti un pò esposti ma niente di difficile, passando quindi per Monte Malpasso, Cima Canuti, Monte Bocco, Monte dell’uomo Morto fino al passo del Giovarello dove si torna indietro passando per il Lago Martino(ormai in secca a fine estate)e ritornado a Prato Spilla, da qui si continua passando per il Lago Verdarolo e Lago Scuro(anch’esso prosciugato) per ritornare alla diga del Lagastrello, lago Paduli.Il trekking è un pò lungo dal parcheggio per arrivare al crinale 1.30 ore(circa) poi altre due ore fino a Foce Branciola(poco prima del Monte Bocco) quindi circa 4 orette per arrivare al Monte Bocco dal parcheggio, con le pause, poi altri 40 minuti dal Bocco al Passo del Giovarello, un’altra oretta abbondante fino a prato Spilla ed infine 1.45ore(2 orette) per rientrare al parcheggio, io con le pause e fermandomi sul Bocco per quasi un’ora e fermandomi a Prato Spilla al bar, in tutto è stato un trekking di 9 ore, partito alle 9 di mattina, alle 18 ero alla macchina, il dislivello tra sali e scendi secondo me arriva a 1000Mt.Molto bello il crinale, ne vale veramente la pena camminare in vetta, poi oggi c’era una bellissima giornata e si vedeva il mare in toscana.Molto molto bello.

Monte Acuto(1756Mt)

Partenza dalla Diga del Lagastrello e salita per il sentiero 659A fino a sella del Monte Acuto, proseguimento sul crinale, un tratto attrezzato che Thor ha aggirato 😀 ma niente di pericoloso permette di arrivare fino a punta Buffanaro, poco prima di Punta Buffanaro siamo riscesi per il 657A fino al rifugio della Città di Sarzana e poi rientro a Diga del Lagastrello e lago Paduli.

Alpe di Vallestrina e Monte Prado(2054Mt)

Trekking partendo dal parcheggio Rio Lama da Civago, appena arrivati a Civago seguire Case Cattalini e Rifugio Battisti, proseguire fino alla sbarra.Dal parcheggio ho preso il sentiero 631 e poi 631B che porta proprio sotto il Passo Di Vallestrina, però il sentiero non c’è quindi una volta usciti dalla faggeta bisogna arrivare in cresta per immettersi nel sentiero 607 che attraversa il passo della Vallestrina, anche il sentiero per la vetta non è segnato ma è di facile accesso.Dall’Alpe della Vallestrina sono sceso fino al Rifugio Battisti poi il lago della Bargetana e sono salito sul Prado.È un trekking un pò lungo però è stato molto bello e giornata fantastica.

Monte Ventasso(1727Mt)

Escursione tranquilla sul Monte Ventasso, cima del comune di Ramiseto, partendo dal Lago Calamone salendo fin sulla vetta per poi scendere dalla parte dell’Oratorio di S. M. Maddalena, si iniziano a vedere i primi colori autunnali.

Monte Giovo(1991Mt)

Escursione nell’Appennino Modenese, da Pievepelago si segue per il Passo delle Radici e poi per il Lago Santo, si parcheggia al Rifugio.
Ho preso il sentiero 625 che porta in vetta al Monte Giovo e poi ad anello(sentiero 527) sono rientrato al Lago Santo.

Monte Rondinaio(1964Mt)

Ascesa Autunnale al Monte Rondinaio, prima volta per Thor in questo settore del Parco regionale dell’Alto Appennino Modenese , giornata splendida, purtroppo siamo arrivati un pò tardi e ci siamo limitati alla vetta del Rondinaio e rientro per lo stesso sentiero, inizialmente l’idea era di fare l’anello scendendo dalla parte del Lago Turchino, si accede a quest’area del parco provenendo da Pievepelago e seguendo le Tagliole e Lago Santo.Il lago Baccio in splendida forma 🙂 ed arrivando un pò in tarda mattinata quasi pranzo abbiamo trovato tutto asciutto per il trekking, che dire?Ideale per essere il primo giorno di Novembre.

Monte Matto(1837Mt Novembre 2013)

Condivido questo album, perchè rappresenta uno dei primissimi trekking di Thor, un meticcio di pastore tedesco, adottato a settembre 2013, dopo un mese di canile perchè lo avevano abbandonato d’estate.
Questo fu per lui il terzo o massimo quarto trekking, volevo sia dare la speranza ad un cane del canile sia portarlo con me in montagna, adesso è talmente abituato che vuole sempre andare in montagna, ha girato tantissimi posti, dal Trentino, l’Appennino fino in Valtellina.
Penso che il posto ideale di un cane sia proprio la montagna, lo avverto con Thor, io non ho mai avuto problemi con Thor, ormai sono 3 anni che facciamo escursioni insieme, Thor ha visto mucche, stambecchi, capre, pecore, marmotte, non è mai successo niente e non ha mai aggredito nessun animale, dico questo perchè sentire che in alcuni parchi i cani non possono entrare perchè disturbano la fauna selvatica mi fa veramente innervosire, in primis se è selvatica è giusto che rimanga nello stato selvatico e sull’attenti, quindi la presenza di un cane fa solo bene all’ambiente, inoltre un cane abituato a stare in casa con il suo padrone, e lo dico per esperienza, non attaccherebbe mai nè un branco di stambecchi e neanche le marmotte(se un veterinario dice il contrario fatemelo conoscere), il cane è curioso tutto qui, Thor ha paura delle mucche, tenta di avvicinarsi ma appena una mucca si muove lo vedi filare via come un razzo.
Il Parco del Gran Paradiso scrive, in un suo comunicato per spiegare il motivo per il quale i cani non possono entrare,che attribuisce la morte di alcune marmotte ai cani, primo un cane non riuscirebbe mai a prendere una marmotta, è impossibile, essendo un predatore dovrebbe fargli la punta per ore ed aspettare il momento ideale per catturarla(cosa che non può con il padrone alle canlcagna che lo chiama per andare avanti nel trekking), se gli corre incontro e cerca di prenderla non ce la farà mai, chi dice il contrario sinceramente non conosce la natura e gli animali , come si muovono e come cacciano.Inoltre un cane di appartamento non ha l’esigenza della caccia, “ehh ma il cane è predatore” ma non c’entra nulla, anche l’uomo è predatore, il cane per alimentare il suo essere “predatore”, primo si muove in branco MAI DA SOLO, un cane da solo muore, non riuscirebbe a sopravvivere, se un veterinario dice il contrario, vi prego di contattarmi.
E allora i cani da caccia?
Ed ecco l’ignoranza tutta italiana!!Ho in famiglia persone che andavano a caccia ed hanno avuto cani da caccia, il cane da caccia NON UCCIDE LA PREDA, ma informa dell’odore, della posizione o recupera una preda, non esiste che un cane da caccia uccida altri animali.
Perchè non se ne può più di sentire gente che si inventa le peggiori fesserie per non permettere ad un cane di correre su un prato.E allora perchè corre dietro alle marmotte? PERCHE’ E’ CURIOSO.Il mio cane non ha mai aggredito nè marmotte, nè tanto meno stambecchi(ha paura, lo stambecco è tre volte lui e sono tutti in branco lui è da solo), nè qualsiasi altro animale, e se corre dietro ad una marmotta non è certamente perchè la vuole mangiare ma perchè è la sua indole, vede animali nuovi, li sente fischiare, deve annusare, deve sentire l’odore, deve capire con chi ha a che fare.Un’altra cosa importante è se il cane deve essere libero o al guinzaglio, in montagna un cane non può essere al guinzaglio, NON PUO’ ammeno che non sia vicino ad un rifugio con tanta gente ma su un sentiero a 2500 metri non si può tenere un cane al guinzaglio, o scalando una montagna con il cane legato che si rischia di cadere in due sia il cane che il padrone, due cani maschi al guinzaglio, adulti di taglia simile, se si incontrano sicuramente litigano, al 99%, e tanto meno se un cane è libero e l’altro al guinzaglio, perchè tenuto al guinzaglio il cane si sente sottomesso e se viene avvicinato da un altro cane libero sicuramente si scontrano mentre se sono tutti e due liberi RIESCONO A METTERSI D’ACCORDO MOLTO MEGLIO DI NOI ESSERI UMANI.
Impedire ai cani di entrare in montagna credo che sia veramente la più becera meschinità dell’essere umano, impedire ad un cane di essere nel suo posto ideale è veramente la peggiore delle torture, però ovviamente gli impianti di risalita per sciare tra gli stambecchi quelli no, quelli non disturbano la fauna selvatica, quanta ipocrisia per fare due euro in più.

Anello del Cerreto(poco più di 1700Mt)

Trekking, lunghisssimo, partenza da Cerreto Laghi per il sentiero 649 che porta sul crinale reggiano, ad un certo punto non si sapeva più dove proseguire ed io e Thor abbiamo accorciato di un bel pò per fratte per arrivare sul crinale al sentiero 00 🙂 , attraversamento del crinale fino al P.sso del Cavorsella e discesa ad anello, il problema(sarà che la mia cartina ha 4 anni) è che il riconciungimento con il sentiero 649C non è per niente segnato al ritorno(almeno io non l’ho visto) ed abbiamo fatto il giro dell’oca risbucando da sotto il L.go Pranda, behh che dire, Thor si è visto anche i laghetti.C’è una deviazione che dal sentiero 647, senza arrivare a Cerreto Alpi, arriva al Lago Pranda e poi si sale fino a Cerreto Laghi e Lago Cerretano.
In tutto abbiamo impiegato 7 ore con pioggia sul crinale dal passo di Cavorsella a scendere, nel complesso è un bel trekking completo anche di pioggia nei primi di Giugno ma ci vuole un pò di allenamento per farlo, causa sali scendi, ma è un bel trekking.Thor fa il Super-Dog ma è stanco anche lui questa sera 😉 Alla prox avventura.L’altezza raggiunta non saprei dirla ma siamo circa intorno ai 1700-1730, quindi 700 metri di dislivello.

Monte Bragalata(1855Mt) e Monte Losanna(1840Mt)

Escursione partendo dal Lago Ballano, sopra Monchio delle Corti, ascesa prima al Monte Bragalata passando per il Lago Verde e la Cappanna Cagnin, sul crinale ho proseguito fino al Monte Losanna.
Il rientro è a ritroso con discesa dal Lago Martini e la Capanna Cagnin.

Monte Sillano(1876Mt)

Il Monte Sillano si trova nel comune di Ligonchio nella provicincia di Reggio Emilia, vicino al passo del cerreto, con i suoi 1876Mt è caratterizzato da un paesaggio selvaggio dove nasce il Rio Re.L’escursione ha un dislivello di 880 metri in salita e in discesa.

Anello Monte Matto Monte Sillara Lagoni(Punto Max 1861)

Splendido anello nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, partenza dai Lagoni per arrivare al Lago Scuro, un pò ritiratosi dopo l’estate, si prosegue fino al Monte Matto(1838Mt), passando per il Lago del bicchiere anch’esso ritiratosi dopo l’estate, da qui si cammina lungo tutto il crinale fino ad arrivare al Monte Sillara(1861Mt) con gli splendidi Laghi del Sillara e un meraviglioso panorama.
Il rientro avviene dal Sillara, si ritorna un pò indietro per la via di salita del Sillara e si prosegue per Rocca Piumacciolo, poi si rientra ai Lagoni dalla parte opposta.
Splendido trekking, Thor era felice di essere tornato sugli Appennini.
I move sia dell’ambit 3 sia dello Spartan, senza fascia cardio perchè è in assistenza. Se non vedete la mappa ricaricate la pagina fino a quando non è visibile, 10.5 km circa con 826 metri di risalita.

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